Un pentito racconta al giudice che lo sta interrogando la storia della famiglia Cammarano. Profondamente radicata nei sentimenti camorristi fin dai primi anni Settanta espande il proprio potere. Determinazione, violenza e coesione di gruppo ne costituiscono la forza. L’ordine interno viene garantito grazie a una gerarchia rigida. I più giovani però a un certo punto non credono più a questa struttura e il gesto di Oreste insinua una crepa che porterà tutti alla distruzione. I riferimenti al teatro greco classico sono espliciti e gli attori sono bravi per virtù propria. Ma il gioco non riesce così come non era riuscito nel precedente Polvere di Napoli.